Sei su Archivio / 2008 / eventi
Conferenza “ Le donne hanno una Storia
Presentazione
“ Le
donne hanno una Storia ? “
Conversazione
intorno alle lotte per il suffragio
Intervento
di Maria Grazia Riveruzzi socia fondatrice della B.D.S.
Rileggere la storia con
un ottica diversa , secondo il punto di vista femminile per
rappresentare nella giusta luce quel mondo di donna lasciato nella
penombra dalla storiografia tradizionale , ieri e ancor oggi, è un
operazione politica , è un imperativo categorico . Un omaggio alla
Verità storica .
La domanda
“ Le donne hanno una Storia
? è naturalmente provocatoria ed emblematica ; essa invita ad una
riflessione e ad una analisi più approfondita della cultura ,in
generale , e della storia , in particolare , così come ci è stata
trasmessa e che possiamo definire “ neutra” .
Consapevoli che la
scuola sia un luogo di formazione , in cui ragazze e ragazzi debbano
prendere coscienza della propria identità e del valore del genere
d’appartenenza , ci sembra opportuno riflettere insieme sulla
marginalità se non assenza delle donne come soggetti storici nei
libri scolastici e nella storiografia ufficiale , eccezione fatta
per donne di potere come Elisabetta 1° o le mogli o amanti sorelle
, madri , tutte donne nate e vissute in funzione di…..
La
mancanza di un’elaborazione femminile della memoria storica
contrastava fortemente , qualche decennio fa , con la presenza forte
e significativa delle donne negli avvenimenti storici più rilevanti
( le tricoteuses della Riv, francesese ,le suffragiste russe della
post-rivoluzione con cui si schierò Aleksardra
Kollontaj “L’eroina della rivoluzione “
, Rosa Luxemburg,fondatrice ed esponente di spicco del partito
comunista tedesco-1919 , Clara Zetkin
che nel Marzo 1919 propose alla 2° conferenza internazionale delle
donne socialiste di consacrare “l’8 Marzo “ giornata
internazionale della donna ; le Partigiane
come Joice Lussu ………) .
Oggi non è più così
: accanto agli archivi storici , come l’istituto Gramsci , sono
sorti archivi di donne come l’archivio “ Camilla Ravera “,
l’archivio dell’UDI a Roma ,il Centro italiano femminile ,
l’archivio dell’Unione femminile nazionale di Milano , librerie
di donne ,biblioteche specialistiche per gli studi sulle donne ,
Società italiana delle storiche a Roma e tante iniziative che
operano sulla raccolta e conservazione sistematica di documenti nella
consapevolezza che anche un passato appena trascorso può essere
occultato .
Riscrivere e rileggere
la Storia secondo l’ottica femminile significa trovare tra le sue
pieghe la soggettività femminile e restituirla all’immaginario
collettivo, distinguendola dalla soggettività maschile . Significa
cambiare i registri d’interpretazione , usare nella ricerca
metodologica la lente particolare della categoria di genere sessuale
, della differenza dei generi , maschile e femminile , e guardare
alle relazioni mutevoli degli uni con gli altri nello scorrere del
tempo. Una rilettura e una riscrittura intesa , come suggerisce Lea
Melandri , come “ricominciamento “, apertura verso l’avanti per
la elaborazione di un pensiero nuovo : il pensiero della differenza .
La categoria di genere
è stata introdotta negli Stati Uniti negli anni ’70 del Novecento
e si riferisce al significato che le società hanno attribuito
all’essere donna e all’essere uomo rispetto al quale si sono
costruiti stereotipi , gerarchie , conflitti , convergenze.
Riteniamo utile e
necessario per una crescita culturale dei nostri /e giovani e per
l’avvento di una società fondata su una vera democrazia avviare
con le nuove generazioni un riflessione sul nesso fondativo tra
storia e politica delle donne , riallacciare i fili della “memoria
politica “ delle donne , ricostruita attraverso i diari , le
autobiografie , le testimonianze dirette , le inchieste e le
interviste. Sono storie che ci parlano di un passato in cui la
militanza politica delle donne riempiva tutta la vita fino al
sacrificio di sé o in cui la storia faceva irruzione nel quotidiano
con tutta la violenza e la devastazione che l’odio e la guerra
portano con sè.
Ma ci parlano anche di
grandi ideali , del difficile distacco tra il privato e il pubblico ,
della politica di emancipazione femminile . Il rapporto tra le nuove
generazioni ( la società di oggi ) e le memoria delle nostre Madri
simboliche è un filo molto sottile : cerchiamo , ragazzi/e , di non
spezzarlo, ma di rinforzarlo , perché esso ci conduce alle radici
del nostro presente , all’origine della nostra identità.
Oggi è così diffusa
la convinzione che l’uguaglianza o la parità tra sessi siano state
raggiunte e sembrerebbe possibile , sia per gli uomini che per le
donne, esercitare liberamente i propri diritti e le proprie capacità
.Tutto sembra dato come scontato .
Ma i dati delle
studiose ci dicono che le donne hanno sempre incontrato e ancora oggi
incontrano difficoltà nell’esercitare a pieno titolo i loro
diritti. Ancora oggi si parla dell’esistenza di una sorta di
soffitto di vetro che le limita e che fa parlare di una cittadinanza
debole e incompleta . La sottorappresentanza delle donne nei luoghi
di potere , la loro presenza marginale nella Storia sono indici di un
deficit di democrazia di una democrazia “incompiuta”,
soprattutto in Italia .
Uno degli argomenti
visitati dalle storiche italiane , nella loro rilettura dei documenti
e nella ricerca di fonti alternative che danno conto della presenza
significativa delle donne nella storia , è quello del lungo e
travagliato cammino delle Italiane per la conquista del voto e della
cittadinanza.
A tale proposito , ripercorreremo gli snodi più
salienti della storia politica delle donne Italiane ,seguendo il
metodo didattico dal più vicino al più lontano per cogliere gli
albori di una coscienza sociale femminile .
In questo compito saremo aiutati dalla
proiezione del documentario storico “Donne e politica
nello specchio del voto “ alla cui realizzazione hanno
contribuito la consulenza della prof.ssa Simonetta Soldani
, socia fondatrice della Società italiana delle storiche e docente
di storia moderna e contemporanea dell’Università di Firenze;
la testimonianza di Teresa Mattei membro dell’Assemblea
Costituente del 1946 .
È una riflessione sul ruolo politico e
istituzionale delle donne nella Repubblica Italiana : dal dopoguerra
con il suffragio universale , alle grandi battaglie sociali degli
anni ’70 fino ai giorni nostri.
Sarà poi la volta della prof.sa Tiziana Noce
che ci guiderà attraverso l’accidentato percorso per la conquista
dei diritti civili e politici della donna italiana a partire dalla 2°
metà dell’Ottocento, secolo in cui inizia l’esperienza storica
del suffragismo in Italia come nel resto dell ‘Europa e in America
.
Presentazione della prof.ssa Tiziana Noce
Laureatasi e conseguito il dottorato presso
l’Università di Pisa è attualmente docente di storia
contemporanea della facoltà di scienze politiche presso l’Università
della Calabria . Si è particolarmente occupata delle vicende che
hanno avuto come protagoniste le donne soprattutto della Toscana (
Livorno ) . Ha ottenuto una borsa di studio dal Comitato nazionale ,
presieduto dal prof. Gabriele De Rosa per una ricerca sulla militanza
cattolica femminile di cui esiste la pubblicazione .
Nel 2002 nella rivista “Comunicazioni in” ha
pubblicato una ricerca su “ Le donne dell’antifascismo
e della Resistenza con le donne di oggi , per la democrazia , la pace
e i diritti umani” .
Nel “2004 “ Nella città degli uomini
“ ha pubblicato lo studio sulle donne e pratica politica
a Livorno tra guerra e ricostruzione ; per cui ha ricevuto
una menzione speciale nell’edizione 2005 del Premio ANCI . Ha fatto
parte del Comitato scientifico del progetto “ Fuori dall’ombra “
con “ Sguardi sulla storia delle donne , Prov. Di Pisa ,
tra il sec. X1X e XX .
2° intervento pomeridiano
Siamo convinte come donne e come socie di una
biblioteca che svolge una funzione specifica di diffondere i saperi
delle donne nelle varie forme di comunicazione , siamo convinte ,
ripeto , che sia arrivato il momento di presentare ad un pubblico più
vasto , oltre a quello scolastico , un bilancio delle ricerche
storiche che si sono sviluppate vigorosamente in questi ultimi
trent’anni, prima nel mondo anglosassone , poi in Francia , in
Italia e negli altro Paesi europei .
Per molto tempo le donne sono state lasciate
nell’ombra della storia . Poi hanno cominciato ad uscirne , grazie
ai contributi dell’antropologia , all’attenzione rivolta ai temi
della famiglia e all’affermarsi della metodologia storica rivolta
al”quotidiano”, al “privato”, all’individuale .
Ma è stato soprattutto il movimento delle donne
degli anni ‘70/’80 a portarle sul proscenio della storia .
Prosieguo del 2° intervento
E le donne hanno avviato , dentro e fuori
l’università, la ricerca sulle loro antenate, per comprendere le
cause del dominio subito e il significato dei rapporti tra i sessi
nel tempo e nello spazio .
. La scelta del titolo “ Le donne hanno una
storia? è senz’altro una domanda provocatoria e invita ad una
riflessione sulla marginalità o assenza delle donne come soggetti
storici nella storiografia tradizionale . Quest’incontro con voi
nasce dal desiderio politico e culturale di restituire alla memoria
collettiva la soggettività femminile distinguendola da quella
maschile e di comprendere insieme il mutare delle relazioni tra
sessi con il trascorrere del tempo . Perché la storia delle donne è
una storia di relazioni che chiama in causa tutta la società e
dunque è una storia anche degli uomini .
Per questo , oggi, è qui con noi la Prof.ssa
Tiziana Noce che ci offrirà un’esposizione
svelatrice e documentata della storia delle donne
e delle lotte di rivendicazione per affermare il diritto di
cittadinanza .
Seguirà il film “ Angeli d’acciaio”
di Kajia von Garnier , film che racconta le dure vicissitudini
delle prime suffragette statunitensi , agli inizi del Novecento, per
conquistare il diritto di voto .
|