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Conferenza “ Le donne hanno una Storia

Presentazione


Le donne hanno una Storia ? “

Conversazione intorno alle lotte per il suffragio



Intervento di Maria Grazia Riveruzzi socia fondatrice della B.D.S.


Rileggere la storia con un ottica diversa , secondo il punto di vista femminile per rappresentare nella giusta luce quel mondo di donna lasciato nella penombra dalla storiografia tradizionale , ieri e ancor oggi, è un operazione politica , è un imperativo categorico . Un omaggio alla Verità storica .

La domanda “ Le donne hanno una Storia ? è naturalmente provocatoria ed emblematica ; essa invita ad una riflessione e ad una analisi più approfondita della cultura ,in generale , e della storia , in particolare , così come ci è stata trasmessa e che possiamo definire “ neutra” .

Consapevoli che la scuola sia un luogo di formazione , in cui ragazze e ragazzi debbano prendere coscienza della propria identità e del valore del genere d’appartenenza , ci sembra opportuno riflettere insieme sulla marginalità se non assenza delle donne come soggetti storici nei libri scolastici e nella storiografia ufficiale , eccezione fatta per donne di potere come Elisabetta 1° o le mogli o amanti sorelle , madri , tutte donne nate e vissute in funzione di…..

La mancanza di un’elaborazione femminile della memoria storica contrastava fortemente , qualche decennio fa , con la presenza forte e significativa delle donne negli avvenimenti storici più rilevanti ( le tricoteuses della Riv, francesese ,le suffragiste russe della post-rivoluzione con cui si schierò Aleksardra Kollontaj “L’eroina della rivoluzione “ , Rosa Luxemburg,fondatrice ed esponente di spicco del partito comunista tedesco-1919 , Clara Zetkin che nel Marzo 1919 propose alla 2° conferenza internazionale delle donne socialiste di consacrare “l’8 Marzo “ giornata internazionale della donna ; le Partigiane come Joice Lussu ………) .

Oggi non è più così : accanto agli archivi storici , come l’istituto Gramsci , sono sorti archivi di donne come l’archivio “ Camilla Ravera “, l’archivio dell’UDI a Roma ,il Centro italiano femminile , l’archivio dell’Unione femminile nazionale di Milano , librerie di donne ,biblioteche specialistiche per gli studi sulle donne , Società italiana delle storiche a Roma e tante iniziative che operano sulla raccolta e conservazione sistematica di documenti nella consapevolezza che anche un passato appena trascorso può essere occultato .

Riscrivere e rileggere la Storia secondo l’ottica femminile significa trovare tra le sue pieghe la soggettività femminile e restituirla all’immaginario collettivo, distinguendola dalla soggettività maschile . Significa cambiare i registri d’interpretazione , usare nella ricerca metodologica la lente particolare della categoria di genere sessuale , della differenza dei generi , maschile e femminile , e guardare alle relazioni mutevoli degli uni con gli altri nello scorrere del tempo. Una rilettura e una riscrittura intesa , come suggerisce Lea Melandri , come “ricominciamento “, apertura verso l’avanti per la elaborazione di un pensiero nuovo : il pensiero della differenza .

La categoria di genere è stata introdotta negli Stati Uniti negli anni ’70 del Novecento e si riferisce al significato che le società hanno attribuito all’essere donna e all’essere uomo rispetto al quale si sono costruiti stereotipi , gerarchie , conflitti , convergenze.

Riteniamo utile e necessario per una crescita culturale dei nostri /e giovani e per l’avvento di una società fondata su una vera democrazia avviare con le nuove generazioni un riflessione sul nesso fondativo tra storia e politica delle donne , riallacciare i fili della “memoria politica “ delle donne , ricostruita attraverso i diari , le autobiografie , le testimonianze dirette , le inchieste e le interviste. Sono storie che ci parlano di un passato in cui la militanza politica delle donne riempiva tutta la vita fino al sacrificio di sé o in cui la storia faceva irruzione nel quotidiano con tutta la violenza e la devastazione che l’odio e la guerra portano con sè.

Ma ci parlano anche di grandi ideali , del difficile distacco tra il privato e il pubblico , della politica di emancipazione femminile . Il rapporto tra le nuove generazioni ( la società di oggi ) e le memoria delle nostre Madri simboliche è un filo molto sottile : cerchiamo , ragazzi/e , di non spezzarlo, ma di rinforzarlo , perché esso ci conduce alle radici del nostro presente , all’origine della nostra identità.

Oggi è così diffusa la convinzione che l’uguaglianza o la parità tra sessi siano state raggiunte e sembrerebbe possibile , sia per gli uomini che per le donne, esercitare liberamente i propri diritti e le proprie capacità .Tutto sembra dato come scontato .

Ma i dati delle studiose ci dicono che le donne hanno sempre incontrato e ancora oggi incontrano difficoltà nell’esercitare a pieno titolo i loro diritti. Ancora oggi si parla dell’esistenza di una sorta di soffitto di vetro che le limita e che fa parlare di una cittadinanza debole e incompleta . La sottorappresentanza delle donne nei luoghi di potere , la loro presenza marginale nella Storia sono indici di un deficit di democrazia di una democrazia “incompiuta”, soprattutto in Italia .

Uno degli argomenti visitati dalle storiche italiane , nella loro rilettura dei documenti e nella ricerca di fonti alternative che danno conto della presenza significativa delle donne nella storia , è quello del lungo e travagliato cammino delle Italiane per la conquista del voto e della cittadinanza.

A tale proposito , ripercorreremo gli snodi più salienti della storia politica delle donne Italiane ,seguendo il metodo didattico dal più vicino al più lontano per cogliere gli albori di una coscienza sociale femminile .

In questo compito saremo aiutati dalla proiezione del documentario storico “Donne e politica nello specchio del voto “ alla cui realizzazione hanno contribuito la consulenza della prof.ssa Simonetta Soldani , socia fondatrice della Società italiana delle storiche e docente di storia moderna e contemporanea dell’Università di Firenze; la testimonianza di Teresa Mattei membro dell’Assemblea Costituente del 1946 .

È una riflessione sul ruolo politico e istituzionale delle donne nella Repubblica Italiana : dal dopoguerra con il suffragio universale , alle grandi battaglie sociali degli anni ’70 fino ai giorni nostri.

Sarà poi la volta della prof.sa Tiziana Noce che ci guiderà attraverso l’accidentato percorso per la conquista dei diritti civili e politici della donna italiana a partire dalla 2° metà dell’Ottocento, secolo in cui inizia l’esperienza storica del suffragismo in Italia come nel resto dell ‘Europa e in America .




Presentazione della prof.ssa Tiziana Noce


Laureatasi e conseguito il dottorato presso l’Università di Pisa è attualmente docente di storia contemporanea della facoltà di scienze politiche presso l’Università della Calabria . Si è particolarmente occupata delle vicende che hanno avuto come protagoniste le donne soprattutto della Toscana ( Livorno ) . Ha ottenuto una borsa di studio dal Comitato nazionale , presieduto dal prof. Gabriele De Rosa per una ricerca sulla militanza cattolica femminile di cui esiste la pubblicazione .

Nel 2002 nella rivista “Comunicazioni in” ha pubblicato una ricerca su “ Le donne dell’antifascismo e della Resistenza con le donne di oggi , per la democrazia , la pace e i diritti umani” .

Nel “2004 “ Nella città degli uomini “ ha pubblicato lo studio sulle donne e pratica politica a Livorno tra guerra e ricostruzione ; per cui ha ricevuto una menzione speciale nell’edizione 2005 del Premio ANCI . Ha fatto parte del Comitato scientifico del progetto “ Fuori dall’ombra “ con “ Sguardi sulla storia delle donne , Prov. Di Pisa , tra il sec. X1X e XX .



2° intervento pomeridiano


Siamo convinte come donne e come socie di una biblioteca che svolge una funzione specifica di diffondere i saperi delle donne nelle varie forme di comunicazione , siamo convinte , ripeto , che sia arrivato il momento di presentare ad un pubblico più vasto , oltre a quello scolastico , un bilancio delle ricerche storiche che si sono sviluppate vigorosamente in questi ultimi trent’anni, prima nel mondo anglosassone , poi in Francia , in Italia e negli altro Paesi europei .

Per molto tempo le donne sono state lasciate nell’ombra della storia . Poi hanno cominciato ad uscirne , grazie ai contributi dell’antropologia , all’attenzione rivolta ai temi della famiglia e all’affermarsi della metodologia storica rivolta al”quotidiano”, al “privato”, all’individuale .

Ma è stato soprattutto il movimento delle donne degli anni ‘70/’80 a portarle sul proscenio della storia .



Prosieguo del 2° intervento


E le donne hanno avviato , dentro e fuori l’università, la ricerca sulle loro antenate, per comprendere le cause del dominio subito e il significato dei rapporti tra i sessi nel tempo e nello spazio .

. La scelta del titolo “ Le donne hanno una storia? è senz’altro una domanda provocatoria e invita ad una riflessione sulla marginalità o assenza delle donne come soggetti storici nella storiografia tradizionale . Quest’incontro con voi nasce dal desiderio politico e culturale di restituire alla memoria collettiva la soggettività femminile distinguendola da quella maschile e di comprendere insieme il mutare delle relazioni tra sessi con il trascorrere del tempo . Perché la storia delle donne è una storia di relazioni che chiama in causa tutta la società e dunque è una storia anche degli uomini .

Per questo , oggi, è qui con noi la Prof.ssa Tiziana Noce che ci offrirà un’esposizione

svelatrice e documentata della storia delle donne e delle lotte di rivendicazione per affermare il diritto di cittadinanza .

Seguirà il film “ Angeli d’acciaio” di Kajia von Garnier , film che racconta le dure vicissitudini delle prime suffragette statunitensi , agli inizi del Novecento, per conquistare il diritto di voto .

 
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